Milano 4 febbraio 2024 - “Gli alberghi in Italia hanno registrato un 12% di presenze in più rispetto al 2022. Un dato ancora più importante se confrontato con la media europea che si è fermata all’8%. Un segnale per il settore alberghiero che tiene, anche rispetto ad altre tipologie di ricettivo – dichiara Maria Carmela Coliaiacovo, Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi.”
Il 2023, il primo anno del dopo pandemia, si è chiuso positivamente confermando un trend in crescita se pure su valori più contenuti rispetto ai primi mesi post covid in cui la reazione alla lunga limitazione di viaggi e spostamenti, era stata “esplosiva”. Una crescita comunque costante al netto di una leggera flessione su luglio e agosto.
Un risultato che conforta e che fa ben sperare anche per il 2024.
È ancora il turismo internazionale a tirare, con presenze per tutto l’arco dell’anno. Numeri importanti che superano anche i livelli pre-pandemia.
Una conferma arriva anche dal confronto vincente con i principali Paesi competitor. La media europea - calcolata da STR leader mondiale nell’analisi di dati e informazioni del mercato alberghiero - nello stesso periodo è dell’8% ma, il raffronto diretto tra le nostre principali città e le capitali internazionali è ancora più netto.
Milano e Roma hanno ottenuto rispettivamente +13 e +10%, ancora di più rilevante il dato di Firenze con un 14%, tanto più nel confronto con il +9% di Londra e il +4% di Parigi.
“I buoni risultati raggiunti confermano l’innegabile attrattività delle nostre destinazioni specie agli occhi dei turisti stranieri e l’attenzione verso l’offerta alberghiera che si conferma tra le soluzioni preferite dai viaggiatori internazionali. Ma non possiamo dare per scontato il risultato per i prossimi anni. Il settore ha davanti sfide complesse in un quadro di competitività internazionale sempre più serrato.
Sostenibilità, territorio, distribuzione dei flussi e valorizzazione delle aree interne. Ma anche l’impatto dell’intelligenza artificiale sul settore e in particolare sull’intermediazione.
Siamo di fronte ancora una volta a una veloce trasformazione che offre nuove opportunità, ma apre anche il fronte a nuovi rischi.
Il nostro ruolo come operatori e ancora di più come rappresentanza associativa, si va facendo sempre più complesso, ma nel contempo sempre più fondamentale per capire, interpretare, anticipare le trasformazioni di un settore sempre più dinamico e globale – conclude la Presidente.”